Faber festeggia oggi il suo 50esimo compleanno. Era il 24 giugno del 1972 quando Renzo Toffolutti, assieme a Dino Bertoli, Biagio Cinquetti, Sergio Rossi, alla sorella Edda e ai cugini Cesare e Giuseppe Toffolutti inaugurò lo stabilimento di Cividale del Friuli.
“Vogliamo festeggiare con tutti i dipendenti del Gruppo accompagnati dalle loro famiglie per poter condividere, prima all’interno dello stabilimento e poi sul prato dell’azienda, il passato, il presente e il futuro della società in una cornice di celebrazione di quanto raggiunto in questi anni, con il contributo di tutti”, spiega l’azienda.
Tutto cominciò quando Renzo Toffolutti decise che era possibile produrre una bombola innovativa, sempre in acciaio, per gas ad alta pressione per imbutitura profonda a freddo della lamiera, garantendo maggiore leggerezza, flessibilità e sicurezza al prodotto rispetto alle tecnologie tradizionali. Faber divenne presto leader nella progettazione, produzione e collaudo di bombole senza saldatura nel settore della subacquea, del metano per autotrazione e dei gas tecnici per usi industriali, medicali, alimentari e antincendio.
Negli Anni ’90 Faber inaugurò lo stabilimento di Villesse per la produzione di bombole da tubo senza saldatura, attività che fu successivamente integrata nello stabilimento di Cividale nel 2000. Sempre negli Anni ’90, e sempre sotto la guida del suo fondatore, Faber completò l’acquisizione del sito produttivo di Castelfranco Veneto dedicato alla produzione di bombole per estrusione a caldo della billetta, raggiungendo così una complementarità tecnologica e ampliando ulteriormente la già ampia gamma di prodotto.
Sempre in quegli anni, gli investimenti si concentrarono a Cividale sulla costruzione di nuove linee produttive - per poter estendere la gamma dimensionale di prodotti - e sullo sviluppo delle prime bombole composite utilizzate sugli autobus alimentati a metano. Renzo Toffolutti gestì la società, di cui conosceva ogni minimo dettaglio, fino alla sua precoce scomparsa nel 2005, lasciando, quindi, in eredità lo spirito e il know-how, che ancora oggi differenzia Faber qualitativamente e tecnologicamente a livello internazionale e le permette di competere sui mercati in cui opera.
“Dopo la sua scomparsa, per l’azienda si è aperta una nuova fase gestita dalla seconda generazione dei soci. Siamo negli anni 2006 – 2017 quando le previsioni sul settore del metano si avverano. Si assiste a un vero boom a livello mondiale e la gestione si concentra in particolar modo sull’ammodernamento e ampliamento della capacità produttiva per far fronte all’aumento esponenziale di domanda, almeno fino al 2014, anche grazie al progetto metano per autotrazione del gruppo Fiat di cui Faber è sempre stata fornitrice esclusiva”, prosegue la nota.
“Della storia recente dell’azienda fa parte il progetto di allargamento della produzione in Thailandia e India che non ha, però, avuto il successo sperato. In particolare, il mutamento dello scenario politico ha inciso in maniera determinante sulla filiera del metano thailandese”.
“Seguendo il pensiero che già nel 2005 l’ingegner Toffolutti andava ripetendo “…il futuro sarà nell’idrogeno”, nel 2017 è iniziata la terza fase gestionale. Una fase focalizzata sullo sviluppo delle bombole composite e soprattutto dei sistemi (cambio paradigmatico di approccio al mercato) per l’idrogeno e il biometano, con la ridefinizione dei rispettivi reparti nonché la digitalizzazione dei processi aziendali”.
“Il nuovo team di gestione, dopo essersi occupato di ridare la necessaria solidità finanziaria all’azienda (a seguito dell’esito negativo del progetto Thailandia e della joint venture indiana), ha rimesso al centro il piano degli investimenti nelle attività in Italia. In 50 anni di storia l’azienda stima di aver prodotto più di 16 milioni di bombole di cui una parte significativa è tutt’ora in esercizio a riprova degli standard di sicurezza e affidabilità raggiunti e della indiscussa qualità che le viene riconosciuta da clienti, enti certificatori e autorità competenti”, proseguono ancora da Faber.
“La transizione energetica e le applicazioni correlate rappresentano oggi una sfida per il mondo intero e un’opportunità unica per Faber, impegnata nello sviluppo e fornitura di bombole e sistemi di stoccaggio fissi (stazioni di rifornimento, accumuli energetici) e per la distribuzione su gomma o (potenzialmente) rotaia, di serbatoi per la mobilità e di soluzioni portatili per il power generation in sostituzione dei generatori a gasolio. La società sta investendo molto rispetto alla propria capacità di generare cassa per raggiungere il più alto livello tecnologico nei prodotti - nel rispetto degli standard in materia di ambiente e sicurezza - per mantenere un posizionamento di mercato di avanguardia, che è una caratteristica del Dna vero e proprio della nostra azienda fino dai suoi inizi 50 anni fa”.
“Questa filosofia comporta la necessità di un continuo sviluppo del prodotto, sia in termini di R&D, sia in termini di tecnologie produttive, nonché il costante mantenimento del vastissimo parco macchine di cui negli anni l’azienda si è dotata. Solo nel 2021, la società ha investito 11 milioni di euro, ben al di sopra di quanto ha potuto generare come risorse finanziare disponibili dalla gestione ordinaria (10,6 milioni di euro). Gli investimenti sono stati finanziati in parte con la cessione delle attività non-strategiche tra cui il sito in Tailandia, in parte con una gestione oculata dei costi, in parte con il ricorso prudente all’indebitamento e con il mantenimento a livelli minimi della distribuzione di dividendi a riprova dell’impegno concreto del team di gestione e dei soci di Faber per far sì che Cividale e Castelfranco Veneto rimanessero centrali nello sviluppo di questa realtà industriale”.
“I macro-obiettivi aziendali dell’agenda di Faber sono e rimangono lo sviluppo e il miglioramento continuo, l’efficientamento produttivo e la sostenibilità finalizzati a maggiori e migliori performance commerciali, e non fine a sé stesse. La compagine societaria ha molto a cuore il futuro di questa società e, nel corso di questi 50 anni, si è distinta per aver investito quasi la totalità degli utili per supportarne la crescita. La scelta di guardare a possibili partner strategici è un’opportunità importante per consolidare il futuro di Faber e di tutte le persone che oggi ci lavorano”.
“Soci e management sono ben consapevoli e concordi nel ritenere che tale opportunità di ulteriore crescita e rafforzamento non può e non deve prescindere dal ruolo centrale di Faber con la sua organizzazione e i suoi stabilimenti produttivi. Come comunicato dal socio di maggioranza Fafin Srl (la holding di controllo della società al cui interno si ricorda non c’è una singola famiglia che detiene la maggioranza assoluta), l’operazione ripresa recentemente dai mezzi di comunicazione era stata effettivamente studiata e sviluppata con grande discrezione nel corso di molti mesi precedentemente al mutamento di scenario nel quadro geopolitico ed era volta a rafforzare significativamente l’azienda attraverso l’approvvigionamento competitivo delle materie prime, la messa a disposizione di ingenti capitali e un importante investimento tecnologico”.
“Il mutamento nello scenario geopolitico mondiale ha evidentemente cambiato prospettive e priorità. Come sempre avvenuto in passato, Faber manterrà un dialogo pro-attivo e costruttivo con tutte le autorità a livello locale, regionale e nazionale e sarà pronta a collaborare su ogni progetto comune qualora se ne presentasse l’opportunità. Faber conferma inoltre l’impegno a continuare il suo percorso di crescita e investimento e continuerà a esplorare le migliori opportunità per potersi dotare dei mezzi necessari a rafforzarne la posizione competitiva e mantenere la propria leadership, tenendo conto del mutato contesto internazionale”, prosegue ancora la nota.
“Un particolare ringraziamento va a tutti i dipendenti e collaboratori, ai clienti, ai fornitori, alle Rsu e alle organizzazioni sindacali oltre che alle famiglie di tutti coloro che hanno investito il loro tempo e il loro ingegno nella crescita della Faber fino a oggi. Senza di loro nessuno avrebbe potuto scrivere questi fantastici 50 anni di storia. A tutti loro si chiede la massima collaborazione nello spirito positivo e costruttivo instauratosi che, anche nei momenti più difficili, ha sempre costituito la base del confronto, per poter vincere ancora insieme la sfida dei 50 anni a venire”.
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